domenica 11 giugno 2017

MIO ARTICOLO SU AMARANTA.IT SULL'AZIONARIATO POPOLARE PROPOSTO DAI TIFOSI LIBERTAS

Libertas, tifosi delusi dal "no" all'azionariato popolare

Livorno - Dopo che la società della Libertas Liburnia Livorno ha comunicato la propria contrarietà all'iniziativa che alcuni tifosi gialloblu avevano proposta sull'azionariato popolare, ecco che arriva un comunicato stampa firmato dai membri del direttivo dove gli stessi chiariscono la posizione: "Il comitato direttivo del gruppo Facebook che ha promosso l'iniziativa di "azionariato popolare" a favore della Libertas Liburnia Livorno apprende con rammarico la notizia pubblicata su alcune testate locali che fanno riferimento al "no" della famiglia Pardini a questa idea di finanziamento. In tale comunicato la società Libertas Liburnia Livorno afferma di preferire metodologie di reperimento risorse economiche provenienti da iniziative somiglianti a quella da noi proposta, ma collegate esclusivamente a
lla campagna abbonamenti. Riteniamo opportuno fare chiarezza. In solo cinque giorni un gruppo di imprenditori e professionisti di fede libertassina ha deciso di testare l'interesse di amici appassionati di basket verso una forma di "azionariato popolare" al fine di raccogliere fondi utili a garantire alla società un futuro roseo anche nella Serie B appena conquistata. In questo lasso di tempo, grazie ad un'intensa attività di networking che ha coinvolto molte persone anche non residente a Livorno, siamo riusciti a raccogliere circa 100 adesioni certe da aggiungere alle 260 persone di sottoscrizione. Si tratta di una cifra pari a circa 100 mila euor e che, di fatto, secondo quanto affermato dalla società, rappresenterebbe la metà del budget necessario ad affrontare la Serie B".
Il comunicato poi prosegue così: "Molte società sportive hanno adottato il modello dell'azionariato popolare per potenziare la propria struttura, facendo leva sull'emozionalità di questo genere di investimento che permette ai sottoscrittori di sentirsi proprietari di una piccola quota della società. Uno spirito partecipativo in linea con la "sharing economy" i cui benefici sono dimostrati dai tanti casi di successo presenti sia in Italia che all'estero in un pluralità di sport. Ve ne sono circa una decina, concentrati soprattutto tra Lega Pro e Dilettanti. Molti di questi detengono una partecipazione nel capitale sociale (Ancoa, Arezzo, Modena, Rimini, Taranto, Piacenza). In tutto, tra iscritti e aderenti, un universo di diecimila persone. Lo spirito dell'azionariato popolare non è assolutamente quello di creare confusione o ingerenze nella gestione societaria. I piccoli azionisti non hanno il diritto di interferire in alcun modo nei processi decisionali sportivi o amministrativi, ma sono semplicemente gratificati dal fatto di poter essere considerati "soci non operativi". E ancora: "Posto che la cifra che questo comitato avrebbe potuto raccogliere sarebbe stata con ogni probabilità superiore al budget indicato dal manager della società, i soldi sarebbero potuti essere investiti nel settore giovanile, che è di fondamentale importanza per assicurare alla squadra un futuro ambizioso, o anche per l'acquisto di giocatori funzionali allo schema tattico dell'allenatore della Libertas. Prendiamo atto del legittimo disinteresse della società Libertas Liburnia Livorno verso l'azionariato popolare e valuteremo senz'altro la possibilità di dare supporto attraverso l'acquisto di un abbonamento, seppur ritenendo questo genere di campagna una formula di ordinaria amministrazione per qualsiasi società sportiva e difficilmente in grado di poter generare risorse economiche paragonabili ad un'operazione come l'azionariato popolare",
Questa la conclusione: "Non faremo in ogni caso mancare il nostro affetto alla squadra e, a tal proposito, abbiamo deciso di fondare un'associazione di tifosi denominata "Libertas Fan Club" che avrà la missione di continuare ad aggregare anche supporter ed appassionati che oggi non frequentano più il palazzetto per questioni logistiche, familiari o di altro genere. Il "Libertas Fan Club" avrà anche l'obiettivo di costruire una "community" di potenziali investitori che, qualora ce ne fosse bisogno in futuro, potrebbe rappresentare un prezioso sostegno per ambire ai palcoscenici che la Libertas merita. 
Presenteremo presto lo statuto di questa associazione alla quale, inizialmente, chiunque potrà aderire in modo totalmente gratuito".
Queste, dunque, le parole dei tifosi della Libertas Livorno che, naturalmente, non vogliono mollare la speranza di fare qualcosa di importante per la loro squadra del cuore. La nota stampa è firmata da Cristiano Spadoni, Gianluca Mannucchi, Giuseppe Arrabito, Lorenzo Marchesiello, Carla Cuneo*, Richard Prima, Alessandro Cirinei, Silvia Campus*, Federica Cirinei, Natale De Gregorio, Paola Petrucci, Marta Pirisiru, Massimo Landi, Paola Rinaldi, Stefano Neri, Marco Profeti*, Alessandro Arrabito, Francesco Papini, Francesco Mazzardi, Federico Vasta, Mira Lazzarova, Silvia Marchesiello*, Leonardo Mazzanti, Giovanna Di Lauro, Silvia Alessi*, Giovanni Gallinari*, Luca Caratto, Paola Napoli, Federica Tani e Walter Favilli. *Con l'asterisco sono segnati gli aderenti senza profilo Facebook

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lunedì 5 giugno 2017

MIO ARTICOLO SULLA PROMOZIONE DELLA LIBERTAS LIVORNO SUL SITO WWW.AMARANTA.IT

 Livorno - Beh che dire? Non c'è altro da fare che festeggiare per quello che è successo nella pallacanestro livornese in queste ultime due settimana.
Per prima cosa, per la promozione della Libertas Livorno in Serie B e quindi, di conseguenza, del ritorno della pallacanestro livornese nel basket che conta dopo vari anni di purgatorio.
Per seconda cosa, il ritorno, o per meglio dire il riemergere, della passione dei livornesi per la palla a spicchi. Un fuoco che cova sotto le ceneri del quale si è visto in questi giorni una piccola fiammella con più di tremila persone per gara 3 al palaMacchia, segno che i livornesi hanno la pallacanestro nel sangue.
La speranza di tutti quelli che amano questo sport in città. compreso chi scrive, è che, come gira la voce dal qualche giorno, la Pielle Livorno venga ripescata in Serie B.
Pensateci bene. Un derby in Serie B come negli anni Settata, prima del boom cestistico cittadino, che rilanci definitivamente la pallacanestro livornese nel vertice nazionale proprio come accadde all'epoca.
Questo sport, a Livorno, non può prescindere dal derby. Una squadra sola a Livorno in passato è stato un fallimento, in tutti i sensi. Due squadre invece sono la giusta soluzione e si è visto bene in queste due settimana di finali dei playoffs di Serie C Gold. Le prime due partite in casa Pielle e la terza in casa Libertas sono state l'emblema con tremila tifosi disposti ad affrontare il caldo torrido e le scomodità delle tribune del palaMacchia per tifare i propri colori.
In conclusione, un appello a chi di dovere: non la sciata che tutto questo finisca. Non lasciata che i derby di questi giorni diventino come i derby amarcord dove si affrontano le glorie del passato e poi finisce tutto lì.
Vogliamo che la Basket City torni a Livorno. (articolo pubblicato sul sito internet www.amaranta.it in data 29.05.2017, cliccate qui per leggerlo sul sito)

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